Per la causa delle donne

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In nove testi giornalistici pubblicati all’inizio del XX secolo, la grande pedagogista Maria Montessori getta sferzate caustiche e veementi contro il modello patriarcale della società in cui è nata e vissuta. Lungi dal potersi dire risolta, la questione dell’emancipazione femminile trae ancora oggi estremo profitto dalla voce lucida di una donna che, più di un secolo fa, si batteva con coraggio per la parità dei sessi. Il ruolo di Maria Montessori, all’interno del composito movimento di emancipazione femminile del primo Novecento, è stato quello di assoluta protagonista. Intervenuta sia al Congresso Femminile di Berlino (1896), sia a quello di Londra (1899), ha fatto proprie le battaglie più importanti di quella fervente stagione protofemminista, arrivando a invitare tutte le donne italiane a tentare di iscriversi alle liste elettorali sfruttando un ingegnoso cavillo. Donna tenace e decisamente anticonformista, medico in un’epoca in cui lo studio era ancora un rigido feudo maschile, lavoratrice in tempi in cui dalle donne ci si aspettava soltanto delle casalinghe, ha sofferto la segregazione di genere sulla propria pelle, dovendo affidare ad altri l’amato figlio che aveva procreato al di fuori del matrimonio. “E noi, no! Non sapremo fare altro che criticare leggermente, e trascurare fatalmente, e disperdere colpevolmente preziose forze?... Non credo. È giunta l’ora dell’azione. Abbiamo patito abbastanza. È l’ora di raccogliere le file, fare un po’ i nostri conti e agire”. Maria Tecla Artemisia Montessori (1870-1952) è stata una pedagogista, filosofa e neuropsichiatra infantile. Cresciuta fra le Marche, Firenze e Roma, si appassiona molto presto alle scienze. Terza donna italiana a laurearsi in Medicina, è nota soprattutto per l’ideazione di un originale metodo pedagogico e per le molte lotte femministe a cui ha preso parte in prima persona. Influenzata dai pedagogisti francesi e dalle idee teosofiche, dedicherà la sua intera esistenza all’apertura di istituti e scuole a giro per il mondo. Fra le sue molte opere, di carattere sia scientifico che divulgativo, si possono citare “L'autoeducazione nelle scuole elementari” (1916), “Il bambino in famiglia” (1936) e, soprattutto, il celeberrimo “La scoperta del bambino” (1950).

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  • Sprog:
  • Italiensk
  • ISBN:
  • 9788727043777
  • Format:
  • ePub
  • Beskyttelse:
  • Digital vandmærkning
  • Udgivet:
  • 20. marts 2025
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Beskrivelse af Per la causa delle donne

In nove testi giornalistici pubblicati all’inizio del XX secolo, la grande pedagogista Maria Montessori getta sferzate caustiche e veementi contro il modello patriarcale della società in cui è nata e vissuta. Lungi dal potersi dire risolta, la questione dell’emancipazione femminile trae ancora oggi estremo profitto dalla voce lucida di una donna che, più di un secolo fa, si batteva con coraggio per la parità dei sessi.
Il ruolo di Maria Montessori, all’interno del composito movimento di emancipazione femminile del primo Novecento, è stato quello di assoluta protagonista. Intervenuta sia al Congresso Femminile di Berlino (1896), sia a quello di Londra (1899), ha fatto proprie le battaglie più importanti di quella fervente stagione protofemminista, arrivando a invitare tutte le donne italiane a tentare di iscriversi alle liste elettorali sfruttando un ingegnoso cavillo. Donna tenace e decisamente anticonformista, medico in un’epoca in cui lo studio era ancora un rigido feudo maschile, lavoratrice in tempi in cui dalle donne ci si aspettava soltanto delle casalinghe, ha sofferto la segregazione di genere sulla propria pelle, dovendo affidare ad altri l’amato figlio che aveva procreato al di fuori del matrimonio.
“E noi, no! Non sapremo fare altro che criticare leggermente, e trascurare fatalmente, e disperdere colpevolmente preziose forze?... Non credo. È giunta l’ora dell’azione. Abbiamo patito abbastanza. È l’ora di raccogliere le file, fare un po’ i nostri conti e agire”.
Maria Tecla Artemisia Montessori (1870-1952) è stata una pedagogista, filosofa e neuropsichiatra infantile. Cresciuta fra le Marche, Firenze e Roma, si appassiona molto presto alle scienze. Terza donna italiana a laurearsi in Medicina, è nota soprattutto per l’ideazione di un originale metodo pedagogico e per le molte lotte femministe a cui ha preso parte in prima persona. Influenzata dai pedagogisti francesi e dalle idee teosofiche, dedicherà la sua intera esistenza all’apertura di istituti e scuole a giro per il mondo. Fra le sue molte opere, di carattere sia scientifico che divulgativo, si possono citare “L'autoeducazione nelle scuole elementari” (1916), “Il bambino in famiglia” (1936) e, soprattutto, il celeberrimo “La scoperta del bambino” (1950).