L'illustrissimo

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Nel gergo popolare lombardo, "Illustrissimo" è il signore, il padrone di una tenuta agricola. I contadini, abituati ad interfacciarsi solo con l’odiatissimo fattore, spesso e volentieri non hanno neanche idea di che aspetto abbia, questo padrone, immaginato come un despota dedito ai piaceri e ben poco interessato alle faccende "minime" della campagna. Nonostante questo – o forse proprio per questo – le rare volte che lo incontrano cercano di approfittarsene in ogni modo. Il conte Galeazzo di Belgirate è un tipico esemplare di tale categoria sociale, così vividamente dipinta in questo romanzo. Egli è ben poco a giorno di quanto sia dura la vita dei suoi contadini: è pigro, svogliato e dedito alle fantasie. Con lo stile pungente che lo ha reso celebre – e che ha conquistato anche Luigi Pirandello, che qui firma un’interessante prefazione – Cantoni illumina per noi un mondo agricolo lontano nel tempo, certo, ma estremamente vicino per la sua brutale umanità... Alberto Cantoni (1841-1904) nasce a Pomponesco da un’affermata famiglia di origini ebraiche. Compiuti i suoi studi a Venezia, e dopo aver viaggiato a lungo per l’Europa, nel 1889 si stabilisce permanentemente a Pomponesco, curando i possedimenti di famiglia. Molto attento alle ultime tendenze culturali, intrattiene un lungo rapporto di collaborazione con la rivista fiorentina Il Marzocco e con Luigi Pirandello. Influenzato dalla Scapigliatura, scrive romanzi vividi, animati sempre da un umorismo al vetriolo, fra cui si possono citare "Un re umorista" (1891), "Pietro e Paola" (1897) e "Foglie al vento" (1875).

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  • Sprog:
  • Italiensk
  • ISBN:
  • 9788728354964
  • Format:
  • ePub
  • Beskyttelse:
  • Digital vandmærkning
  • Udgivet:
  • 6. oktober 2022
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Beskrivelse af L'illustrissimo

Nel gergo popolare lombardo, "Illustrissimo" è il signore, il padrone di una tenuta agricola. I contadini, abituati ad interfacciarsi solo con l’odiatissimo fattore, spesso e volentieri non hanno neanche idea di che aspetto abbia, questo padrone, immaginato come un despota dedito ai piaceri e ben poco interessato alle faccende "minime" della campagna. Nonostante questo – o forse proprio per questo – le rare volte che lo incontrano cercano di approfittarsene in ogni modo. Il conte Galeazzo di Belgirate è un tipico esemplare di tale categoria sociale, così vividamente dipinta in questo romanzo. Egli è ben poco a giorno di quanto sia dura la vita dei suoi contadini: è pigro, svogliato e dedito alle fantasie. Con lo stile pungente che lo ha reso celebre – e che ha conquistato anche Luigi Pirandello, che qui firma un’interessante prefazione – Cantoni illumina per noi un mondo agricolo lontano nel tempo, certo, ma estremamente vicino per la sua brutale umanità...
Alberto Cantoni (1841-1904) nasce a Pomponesco da un’affermata famiglia di origini ebraiche. Compiuti i suoi studi a Venezia, e dopo aver viaggiato a lungo per l’Europa, nel 1889 si stabilisce permanentemente a Pomponesco, curando i possedimenti di famiglia. Molto attento alle ultime tendenze culturali, intrattiene un lungo rapporto di collaborazione con la rivista fiorentina Il Marzocco e con Luigi Pirandello. Influenzato dalla Scapigliatura, scrive romanzi vividi, animati sempre da un umorismo al vetriolo, fra cui si possono citare "Un re umorista" (1891), "Pietro e Paola" (1897) e "Foglie al vento" (1875).