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111,99 kr. Una nuova carrellata di irresistibili avventure di don Camillo e Peppone, la coppia di amici/nemici più famosi della narrativa italiana, immortalati al cinema da Fernandel e Gino Cervi. Da una parte c'è don Camillo, un prete di un paesino emiliano. Alto e ben piazzato, appassionato di caccia, don Camillo tende a risolvere pragmaticamente e fisicamente questioni ingarbugliate. Dall’altra c’è Peppone, il sindaco comunista del paese, amico d’infanzia di don Camillo e compagno di scorribande giovanili ma ideologicamente l'opposto di don Camillo.Questa raccolta di racconti ci immerge nelle rocambolesche interazioni tra i due, filosoficamente distanti eppure così mondanamente vicini.
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- 111,99 kr.
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Fra 48,99 kr. Touha po dobrodružství uvrhne nevinnou dívku do spárů únosců!Paola se po ukončení studií vrací domů za svojí milovanou hraběcí rodinou. Těší se na uvedení do společnosti, na krásné šaty i návštěvy londýnských plesů. Kvůli tragickým rodinným událostem však ze všeho sejde...Místo toho ji matka pošle spolu s italskou contessou Martou na cestu do Itálie. Paola však musí vystupovat pod jiným jménem, aby unikla pozornosti významného, ale zkaženého markýze Vittoria di Lucca.Před odjezdem se Paola setkává se svým bratrancem Hugem. Ten využije její zápal pro dobrodružství a požádá ji, aby v naprosté tajnosti předala markýzovi prsten s diamantem, který mu byl kdysi ukraden. Paola souhlasí, ale předání prstenu se ošklivě zvrtne a ona skončí v rukou únosců. Dokáže ji markýz vysvobodit? A kde nakonec skončí cenný diamantový prsten?Barbara Cartlandová (1901–2000) byla anglická spisovatelka převážně historických milostných románů. Pocházela ze slavné britské aristokratické rodiny. Je autorkou více než 700 knih a některé zdroje odhadují počet prodaných výtisků na více než jednu miliardu, je proto řazena mezi nejplodnější a komerčně nejúspěšnější spisovatele 20. století. Její romantické příběhy plné lásky a napětí z prostředí starobylých sídel anglické šlechty si získaly srdce mnoha čtenářů po celém světě.
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148,99 kr. La familia Medici bien puede presumir de haber sido una de las más influyentes y decisivas en el curso de la historia italiana y mundial. Su contribución al mundo del arte y de la cultura en general es incalculable y abarca siglos de una historia tan apasionante como fastuosa. En este libro, el autor Lorenzo de Medici, descendiente directo de la propia familia y autor de éxito en la actualidad, realiza una repaso pormenorizado de la historia de su linaje, un linaje que aún a día de hoy es sinónimo de Renancimiento.Este audiolibro está narrado en castellano.Lorenzo de Medici es un autor italiano nacido en Milán y residente en Portugal. Descendiente directo de la famosa familia renacentista, desarrolla una carrera de éxito como ensayista y novelista especializado en intriga histórica. Sus obras han sido traducidas a varios idiomas y han sido un éxito de ventas por toda Europa.
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36,99 kr. Fra i carmi più celebri in assoluto della storia letteraria italiana, "Dei sepolcri" rappresenta un manifesto della poetica e dell’indole personale di Ugo Foscolo. Composto fra l’estate e l’autunno del 1806, durante il soggiorno bresciano del poeta, esso prende polemicamente le mosse da quanto emanato nell’Editto di Saint Cloud (1804), in quello stesso anno esteso anche ai territori del Regno d’Italia napoleonico. In esso si stabiliva l’obbligo di seppellire i defunti in luoghi posti all’esterno degli abitati, in zone salubri e senza la discriminazione sociale rappresentata dalle iscrizioni. Rifacendosi all’esempio della basilica fiorentina di Santa Croce, invece, Foscolo individua nei cimiteri un luogo non solo sacrale, ma anche necessario ad ispirare alla società le più alte virtù.Un classico intramontabile della letteratura italiana.Niccolò Foscolo (1778-1827) nasce nell’isola ionica di Zante. Trasferitosi da Spalato a Venezia, assisterà personalmente alla caduta della millenaria Serenissima Repubblica. Muovendosi fra i salotti letterari e le biblioteche, Ugo – come sceglie di farsi chiamare – si interessa ben presto alla politica, restando profondamente deluso dal Trattato di Campoformio, con cui Napoleone cede Venezia agli austriaci. Ciononostante, animato da fermi ideali repubblicani, si arruola volontario nelle armate rivoluzionarie, combattendo sul Trebbia e a Genova. Considerato uno dei capostipiti italiani del classicismo e del romanticismo, è autore di opere fondamentali della letteratura nostrana, sia in versi che in prosa: dal romanzo "Le ultime lettere di Jacopo Ortis" alla tragedia "Tieste". Perseguitato dalla polizia asburgica, morirà, esule e povero, a Londra. Le sue ceneri saranno traslate a Firenze, nel 1871, in ossequio al suo celeberrimo carme "Dei Sepolcri".
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58,99 kr. Pubblicato nel 1896, "Gli ingenui" raccoglie alcuni scritti particolari e precoci, nell’ambito della nutrita produzione letteraria di Alfredo Panzini. A partire dalla lunga novella "La cagna nera", passando per contributi più brevi come "Nora", "Da Novi a Pavia" e "Per un ribelle", tutti i testi qui raccolti rivelano un diverso aspetto della magmatica sensibilità dell’autore, fra folgoranti intuizioni descrittive, reportage di viaggio ed eleganti sfoggi di erudizione. Una lettura ideale sia per chi già apprezzi l’autore romagnolo, sia per chi, non avendolo mai letto, intenda approcciarsi alla sua prosa in modo semplice ma al contempo godibilissimo.Alfredo Panzini (1863-1939) nasce a Senigallia, figlio di un medico riminese. Trascorsa l’infanzia a Rimini, frequenta il Convitto Nazionale Foscarini a Venezia e poi l’Università di Bologna, laureandosi in Lettere (fra i suoi docenti, anche Giosuè Carducci). Insegnerà per tutta la vita al Liceo Ginnasio Statale Terenzio Mamiani di Roma, affiancando alla professione di insegnante una vivace produzione letteraria e lessicografica. Nel 1905, infatti, è fra i compilatori del Dizionario Moderno Hoepli. Scrittore estremamente prolifico, firma una trentina di romanzi (fra cui "Rose d’ogni mese", "Il padrone sono me!" e "La sventurata Irminda"), ma è anche autore di vari saggi storici ("Sigismondo Malatesta") e letterari ("L’evoluzione di Giosuè Carducci").
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- 58,99 kr.
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96,99 kr. Ne 'La canzone di sempre e di mai', romanzo del 1931, troviamo tutti quei temi che hanno reso Guido da Verona lo scrittore di maggior successo commerciale degli anni Venti, nonché capostipite del romanzo d'appendice e della letteratura erotica italiana: l'amore nelle sue molteplici sfaccettature come gioco di chiaroscuri tra le emozioni umane; il fascino proibito eppure essenziale delle fantasie intime ed erotiche; l'importanza del diritto umano alla libertà di pensiero. Guido da Verona ci porta indietro nel tempo e con uno stile leggero e privo di manierismi, da arguto scrittore alla moda, non solo svela le fantasie snob e vagamente erotiche della borghesia della sua epoca, ma riesce a guidarci con trasporto e coinvolgimento all'interno dei labirinti sentimentali degli esseri umani.Guido da Verona, pseudonimo di Guido Verona (1881 – 1939), è stato un poeta e scrittore italiano. Fervente ammiratore di Gabriele D'Annunzio, fu capostipite del romanzo d'appendice e della letteratura erotica, genere grazie a cui diventò lo scrittore di maggior successo commerciale negli anni Venti del Novecento. Firmatario del 'Manifesto degli intellettuali fascisti' nel 1925, nel 1929 pubblicò una parodia dei 'Promessi Sposi' in cui criticava Alessandro Manzoni per essere troppo paternalista, ragione per la quale tolse dal romanzo tutti gli elementi da lui considerati manieristici e futili per sostituirli con passaggi erotici e satirici.
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96,99 kr. "L'ombra del passato" è ambientato in una piccola comunità sulle rive del Po. Qui vive il protagonista, Adone, attraverso le cui ambizioni e insuccessi prendono voce le aspettative e le delusioni di un'intera comunità. Predominanti sono le tematiche dell'abbandono e dell'ingiustizia sociale, ma anche della sofferenza che porta alla conoscenza di sé. La vicenda narrata è il resoconto di alcuni episodi importanti dell'infanzia e dell’adolescenza di Adone. Sullo sfondo si staglia anche il mito del Nuovo Continente, in un momento storico di massicce emigrazioni dall'Europa verso l'America.Grazia Deledda (1871-1936) è stata una scrittrice italiana. Considerata una delle figure più importanti della narrativa del Bel Paese, nel 1926 vinse il Nobel per la letteratura, seconda donna e prima italiana a vincere il prestigioso premio. Tra le sue opere più importanti, molto spesso con l'amata Sardegna come sfondo, ricordiamo "Canne al vento", "La madre", "La via del male", "Cenere", "Elias Portolu".
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73,99 kr. Pubblicato da Mariani al suo rientro dalla Grande Guerra, "Le smorfie dell'anima" fa parte del suo ciclo di pubblicazioni del dopoguerra, caratterizzato da tematiche più leggere che nascono dal vissuto quotidiano, dove una scrittura esplicitamente erotica accompagna l'esplorazione delle più sfaccettate relazioni sentimentali. Questo tipo di letteratura, nata come denuncia sociale dei valori iper-cristiani dell'epoca, portò Mariani a diventare uno degli scrittori più commercialmente affermati del periodo, oltre a consacrarlo come precursore ante litteram di tematiche femministe e relative alla libertà sessuale.Mario Mariani (1883 – 1951) è stato un giornalista, poeta e scrittore italiano attivo nella prima metà del Novecento. Grazie alle proprie origini benestanti, sin da giovane riuscì ad inserirsi nei circoli letterari più importanti, arrivando a frequentare personalità di spicco come Gabriele D'Annunzio, Giovanni Pascoli e Giosuè Carducci. Visse per un periodo a Berlino, lavorando come corrispondente estero per un periodico italiano, e successivamente a Nizza e in Belgio, durante la sua fuga dal regime fascista.
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73,99 kr. Il romanzo è un vero e proprio dramma, dove non si percepiscono mai spiragli di luce, speranze né fortuna per il povero protagonista, Mario, appunto. Mario è un adolescente malaticcio che viene ospitato dai ricchi cugini in campagna. Il ragazzo scoprirà l’esistenza di un documento che, se divulgato, potrebbe rovinare economicamente Carina, di cui è segretamente innamorato, e Lorenzo, che è per lui fonte d’ammirazione. Mario decide quindi di tenere per sé questo oscuro segreto, e deciderà così le sorti della sua vita, di quelle dei suoi parenti e anche di colui che diventerà il suo amico più caro.Ines Castellani Fantoni Benaglio (1849 – 1897) è stata una scrittrice italiana conosciuta anche con lo pseudonimo di Memini. Discendente del poeta Giovanni Fantoni, l’autrice esordì nel 1880 con "Estella e Nemorino". Scrisse diverse opere che attirarono anche l’attenzione di Neera, altra scrittrice italiana, con la quale instaurò poi un rapporto amicale.
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58,99 kr. In un’Italia travolta dalla Prima Guerra Mondiale, il Regio Ispettore Beatus Renatus è impegnato ad ispezionare le scuole per conto del ministero. Così, suo malgrado, è costretto a visitare quel Sud che continua ad odorare di una Spagna barocca e ormai remota, popolato da quelli che gli paiono dei veri zoticoni e su cui peraltro sembra incombere lo spettro del bolscevismo. Pubblicato nel 1920, "Il mondo è rotondo" rappresenta un romanzo particolare, nella produzione di Panzini. Un testo che sembra avvolgersi continuamente su sé stesso, come a stendere un alone di vertigine attorno alla figura enigmatica del protagonista...Alfredo Panzini (1863-1939) nasce a Senigallia, figlio di un medico riminese. Trascorsa l’infanzia a Rimini, frequenta il Convitto Nazionale Foscarini a Venezia e poi l’Università di Bologna, laureandosi in Lettere (fra i suoi docenti, anche Giosuè Carducci). Insegnerà per tutta la vita al Liceo Ginnasio Statale Terenzio Mamiani di Roma, affiancando alla professione di insegnante una vivace produzione letteraria e lessicografica. Nel 1905, infatti, è fra i compilatori del Dizionario Moderno Hoepli. Scrittore estremamente prolifico, firma una trentina di romanzi (fra cui "Rose d’ogni mese", "Il padrone sono me!" e "La sventurata Irminda"), ma è anche autore di vari saggi storici ("Sigismondo Malatesta") e letterari ("L’evoluzione di Giosuè Carducci").
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58,99 kr. Questo romanzo verista, dai toni nettamente drammatici, è ambientato nella Milano ottocentesca e ha come protagonista Arabella, donna di umile classe sociale, destinata a una vita piena di sofferenze, fino alla fine, fino alla morte. Arabella è disposta a tutto per il bene della famiglia, persino a sacrificare sé stessa, talmente forte è il suo senso del dovere. E così, per evitare che la famiglia del patrigno cada in rovina, sposerà Lorenzo Maccagnano. È forse innamorata di lui? No. D’altronde Lorenzo è un giovane che nulla sa fare, ma è sicuramente molto ricco. Basterà questo per rendere felice Arabella? Chiaramente no. Ahinoi, la donna si troverà immischiata – senza colpa – in una truffa architettata dal suocero Tognino. E quella che sempre ne rimetterà è Arabella che, ricordate, è destinata a una vita piena di tragedie e dispiaceri, fino alla fine.Emilio De Marchi (1851 – 1901) è stato un traduttore italiano, ma soprattutto scrittore e poeta; era infatti ritenuto uno dei più importanti narratori italiani della seconda metà dell’Ottocento. I protagonisti delle sue opere sono perlopiù contadini lombardi e la piccola borghesia milanese. Le sue opere sono davvero numerose, qui ne ricordiamo alcune come "Vecchie storie", "Il signor dottorino", "Redivivo", "Nuove storie d’ogni colore", "I nostri figliuoli", "Giacomo l’idealista" e "Arabella".
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- 58,99 kr.
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36,99 kr. Leggendo questi dodici sonetti – tutti composti entro il 1803 – ci si può fare un’idea completa di chi fosse Ugo Foscolo e quali fossero gli ideali che lo spingevano a vivere e a scrivere. Godendo della bellezza immortale di alcuni fra i suoi più indiscussi capolavori ("Alla sera", "A Zacinto", "Solcata ho fronte") vi si possono individuare le più tipiche atmosfere e tematiche: dal materialismo al razionalismo, passando per il pessimismo ateistico e il patriottismo più sentito. La struggente "In morte del fratello Giovanni", oltre a richiamare esplicitamente il modello latino Catullo, è l’ennesimo esempio di quanto la poesia di Foscolo resti sempre accessibile e, soprattutto, godibile, anche a chi la legga a distanza di oltre due secoli.Niccolò Foscolo (1778-1827) nasce nell’isola ionica di Zante. Trasferitosi da Spalato a Venezia, assisterà personalmente alla caduta della millenaria Serenissima Repubblica. Muovendosi fra i salotti letterari e le biblioteche, Ugo – come sceglie di farsi chiamare – si interessa ben presto alla politica, restando profondamente deluso dal Trattato di Campoformio, con cui Napoleone cede Venezia agli austriaci. Ciononostante, animato da fermi ideali repubblicani, si arruola volontario nelle armate rivoluzionarie, combattendo sul Trebbia e a Genova. Considerato uno dei capostipiti italiani del classicismo e del romanticismo, è autore di opere fondamentali della letteratura nostrana, sia in versi che in prosa: dal romanzo "Le ultime lettere di Jacopo Ortis" alla tragedia "Tieste". Perseguitato dalla polizia asburgica, morirà, esule e povero, a Londra. Le sue ceneri saranno traslate a Firenze, nel 1871, in ossequio al suo celeberrimo carme "Dei Sepolcri".
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58,99 kr. "Il tempo delle rose" è un romanzo scritto dal pedagogista e scrittore Giuseppe Fanciulli, pubblicato postumo. L’autore si è dedicato a scrivere opere indirizzate a un pubblico molto giovane, bambini e ragazzi. Questo romanzo è pensato proprio per giovinette alle prime prese con l’amore. Caratteristico dei racconti di Fanciulli è l’adottare una prospettiva ottimistica, spesso religiosa, per cui la vita viene percepita come degna di essere vissuta, ricca di stupori e bellezze, ma senza nascondere che lungo la via presenta anche ostacoli, quali sacrifici, rinunce e doveri.Giuseppe Fanciulli (1881 – 1951) è stato un autore di libri per l’infanzia e pedagogista italiano. Per lo più conosciuto con lo pseudonimo di Mastro Sapone, Fanciulli si dedica sin da giovane allo studio dei problemi educativi, per poi divenire redattore del "Giornalino della domenica" di Luigi Bertelli. Contemporaneamente si dedica all’attività editoriale, alla traduzione, alle biografie e ai libri per ragazzi, come per esempio "L’omino turchino", "Lisa-Betta" e "La testa di Spinacino". Tra le sue opere ricordiamo inoltre "Le migliori ore se ne vanno", uno dei suoi romanzi per adulti.
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40,99 kr. Ultimato nell’estate del 1912, "Che cosa è l’amore" raccoglie diverse novelle del grande scrittore romagnolo Alfredo Panzini. Tema della raccolta è quello dell’amore, analizzato da Panzini col consueto disincanto e un’elegantissima ironia. Non solo amore erotico, tuttavia, bensì amore come pietra angolare dell’orizzonte d’esperienza umana: dall’ideologia politica alla natura, passando per ogni più sottile aspetto della quotidianità. Ciò, comunque, non impedisce a Panzini di disvelare un po’ del proprio intenso lirismo, offrendo a chiunque legga – anche a distanza di oltre un secolo – il piacere di una prosa limpida e un energico memorandum, valido oggi come allora: vivere, amare, circondarsi di persone e apprezzare il gioco della vita per ciò che è, in tutta la sua meravigliosa varietà...Alfredo Panzini (1863-1939) nasce a Senigallia, figlio di un medico riminese. Trascorsa l’infanzia a Rimini, frequenta il Convitto Nazionale Foscarini a Venezia e poi l’Università di Bologna, laureandosi in Lettere (fra i suoi docenti, anche Giosuè Carducci). Insegnerà per tutta la vita al Liceo Ginnasio Statale Terenzio Mamiani di Roma, affiancando alla professione di insegnante una vivace produzione letteraria e lessicografica. Nel 1905, infatti, è fra i compilatori del Dizionario Moderno Hoepli. Scrittore estremamente prolifico, firma una trentina di romanzi (fra cui "Rose d’ogni mese", "Il padrone sono me!" e "La sventurata Irminda"), ma è anche autore di vari saggi storici ("Sigismondo Malatesta") e letterari ("L’evoluzione di Giosuè Carducci").
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73,99 kr. "Saette ne l’abisso" esemplifica al meglio la prosa e la sensibilità di Mario Mariani, che ai tempi della sua pubblicazione ha da poco fondato il periodico Novella (la ventura Novella 2000, ancora oggi in circolazione come settimanale) e si appresta ad abbandonare l’Italia per una vita di peregrinazioni. I dodici racconti che compongono questa raccolta sono suddivisi per argomento, dipanandosi in quattro sezioni distinte: "Tre misteri", "Tre affari", "Tre perdoni" e "Tre sorrisi". Sempre sul solco della sorniona ironia che lo caratterizza, Mariani assembla così delle piccole perle, capaci di mescolare uno spirito ridanciano e godereccio con gli interessi letterari, scientifici e filosofici dell’autore. Un affresco impetuoso e lucidissimo di un’Italia che, uscita dalla Prima Guerra Mondiale, stava precipitando nel baratro del fascismo...Mario Mariani (1883-1951) nasce a Roma. Cresciuto a Solarolo, ultima i suoi studi nella capitale. Nel 1907 decide di trasferirsi a Berlino, dove inizia a lavorare come corrispondente. Nel 1911 sposa la ballerina Maria Biondi, da cui si separa già durante la Prima Guerra Mondiale (combattuta in prima linea come ufficiale degli Alpini). Trasferitosi a Milano, pubblica i primi racconti e, dopo aver fondato varie riviste, abbandona definitivamente l’Italia in polemica con l’ascesa del fascismo. Dopo lunghe peregrinazioni, trascorrerà gli ultimi anni in Sud America, morendo a Rio de Janeiro. La sua produzione letteraria, che spazia dalle poesie giovanili alla narrativa, è stata pubblicata integralmente da Sonzogno (1947-1951) e consta di titoli dal grande valore, come "Antelucano", "Sott' la naja. Vita e guerra d'alpini" e "Vent’anni dopo".
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- 73,99 kr.
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40,99 kr. "I libri segnavano acquisti fatti nel secolo decimosettimo, decimottavo, e andavano sino a tutto il tempo del Regno Italico, e del primo periodo della Restaurazione. Poi si vede che l’orologio della dignità intellettuale, o del benessere economico, aveva fermato le sue lancette". Utilizzando come felice pretesto letterario la morte di una ricca zia, Panzini immerge il suo alter-ego in un’appassionante, divertita e spietatamente ironica full-immersion nella storia dell’Italia preunitaria e delle sue precoci avvisaglie di instabilità sociale. Fra riflessioni sulle ideologie politiche, il ruolo della Chiesa e lo statuto dell’umanità, ci ritroviamo così a leggere un documento preziosissimo sull’auto-percezione di un grande intellettuale italiano agli inizi del XX secolo.Alfredo Panzini (1863-1939) nasce a Senigallia, figlio di un medico riminese. Trascorsa l’infanzia a Rimini, frequenta il Convitto Nazionale Foscarini a Venezia e poi l’Università di Bologna, laureandosi in Lettere (fra i suoi docenti, anche Giosuè Carducci). Insegnerà per tutta la vita al Liceo Ginnasio Statale Terenzio Mamiani di Roma, affiancando alla professione di insegnante una vivace produzione letteraria e lessicografica. Nel 1905, infatti, è fra i compilatori del Dizionario Moderno Hoepli. Scrittore estremamente prolifico, firma una trentina di romanzi (fra cui "Rose d’ogni mese", "Il padrone sono me!" e "La sventurata Irminda"), ma è anche autore di vari saggi storici ("Sigismondo Malatesta") e letterari ("L’evoluzione di Giosuè Carducci").
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96,99 kr. Una raccolta di storie brevi firmate da una delle penne più famose della letteratura italiana, Edmondo de Amicis, autore del libro "Cuore". All’interno di questi racconti si ritroveranno gli stessi temi, gli stessi ardori che caratterizzano la sua opera più famosa, questa volta incapsulati in pillole più brevi e variopinte. Tanti piccoli affreschi sulla società italiana della seconda metà dell’Ottocento: tra saloni, tram, Torino, feste e moti politici, De Amicis catturerà come nessun altro uno dei periodi più importanti della storia della nazione.Edmondo De Amicis (1846-1908) è stato uno scrittore italiano, tra i più importanti nel panorama nazionale e internazionale. La sua opera "Cuore" è uno dei libri per ragazzi più letti e influenti della storia della letteratura, che lo ha reso una figura importantissima per lo sviluppo di una coscienza letteraria nazionale.
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36,99 kr. "Humour classico e moderno" è una raccolta di testi piuttosto brevi scritti con uno schema libero. In quest’opera, oggi poco ricordata, l’autore porta in vita concetti e personaggi a lui cari, e lo fa utilizzando quell’umorismo riflessivo che caratterizza i suoi libri. A prendere la scena sono proprio l’humour moderno, rappresentato da un uomo basso e non troppo sicuro di sé, e l’humour antico, rappresentato da un uomo vigoroso e piuttosto tonico; vediamo poi un bacio fra bambini nato dopo argute contrattazioni e la storia di un uomo solitario – il cui carattere nevrotico e scontroso non è d’aiuto – che incontra un narratore, non particolarmente bravo, assieme al suo cavallo.Alberto Cantoni (1841 – 1904) è stato uno scrittore italiano. Le sue opere sono caratterizzate da una sorta di umorismo riflessivo, caratteristica apprezzata anche da Luigi Pirandello. I suoi scritti riportano tra le pagine la vita semplice, comune, il mondo dei contadini e i loro problemi. Scrisse diverse opere tra cui "Foglie al vento", "Un re umorista ", considerato il suo capolavoro, e "Pietro e Paola". "L’illustrissimo" è invece il suo romanzo più conosciuto, pubblicato postumo proprio con una prefazione di Pirandello.
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36,99 kr. In questo interessante esperimento letterario, a metà strada fra un romanzo e una commedia, l’io narrante si ritrova a sopravvivere all’Apocalisse e a parlare col Diavolo in persona. Lo "strano maestro", che tutto sommato è un "cortese compare" accompagnerà il protagonista in un viaggio visionario, che terrà incollati alla pagina gli occhi di chiunque si accinga a leggerne il resoconto. Pubblicato nel 1871, "Lucifero: fantasia romantica" è un’opera straordinariamente moderna, che si presta con cinica ironia anche a chi la legga nel XXI secolo. Con lo stile che gli è più consono, Ulisse Barbieri ci mostra quanto futile sia la civiltà umana, e al contempo quanto il Mondo sia prezioso, in tutta la sua infinita meraviglia...Ulisse Barbieri (1842-1899) nasce a Mantova da una famiglia borghese. Attivo fin da giovanissimo nelle lotte antiaustriache, a sedici anni viene arrestato e condannato a quattro anni di carcere. Successivamente si arruola volontario fra i Cacciatori delle Alpi, agli ordini di Garibaldi, e combatte varie battaglie (1866). Trasferitosi a San Benedetto Po, inizia a svolgere una frenetica attività letteraria, avvicinandosi intanto al socialismo e all’anarchismo. Proprio per sfuggire a un nuovo arresto, emigrerà per qualche anno in Brasile, facendo infine ritorno a San Benedetto Po tre anni prima della morte. È stato autore di poesie, romanzi, drammi, libretti d’opera e commedie, ma è noto soprattutto per le opere "Lucifero: fantasia romantica" (1871) e "In basso" (1885).
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36,99 kr. Marco, soprannominato "il dottorino", è un giovane medico che si ritrova a pensare, bellamente innamorato, a Severina, la bella e affascinante figlia di un barone che è venuta a vivere dalle parti di lui, sulle rive del lago di Como, due mesi prima. Sarà proprio il padre di lei, il barone, a chiamare Marco: Severina è gravemente malata. Di cosa soffre la giovane? Può, il nostro dottorino, guarirla? Non fatevi ingannare da queste righe drammatiche, "Il signor dottorino" è infatti una divertente commedia fatta di equivoci.Emilio De Marchi (1851 – 1901) è stato un traduttore italiano, ma soprattutto scrittore e poeta; era infatti ritenuto uno dei più importanti narratori italiani della seconda metà dell’Ottocento. I protagonisti delle sue opere sono perlopiù contadini lombardi e la piccola borghesia milanese. Le sue opere sono davvero numerose, qui ne ricordiamo alcune come "Vecchie storie", "Il signor dottorino", "Redivivo", "Nuove storie d’ogni colore", "I nostri figliuoli", "Giacomo l’idealista" e "Arabella".
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73,99 kr. Pubblicato postumo nel 1948, "Labbra condannate" è un tipico romanzo della più tarda fase di vita e di scrittura della grande Flavia Steno. Sarebbe limitante ridurre il libro alla relazione convulsa fra Paolo Serra e la bella attrice Clara Vera, costantemente divisa fra l’affetto spassionato di lui e la tentazione di una vita avventurosa. Le vicende di vita dei due protagonisti si muovono fra gli scenari più disparati – dalla Germania, alla Spagna, passando per l’Egitto – mantenendo sempre un rapporto strettissimo con quelle dei vari amici che arricchiscono la storia (come Nina Romiti, Carletto Panseri e l’avvocato Bertollo). In un continuo dialogo fra i più vari punti di vista, "Labbra condannate" si insinuerà nella memoria di chi legge come una sentita celebrazione della vita umana, fatta di dubbi e incertezze, di vita e di morte, di salute e di malattia...Amelia Cottini Osta (1877-1946), nota con lo pseudonimo Flavia Steno, nasce a Lugano. Autrice dapprima di articoli e romanzi d’appendice, si afferma successivamente come corrispondente di guerra, distinguendosi come una fra le uniche donne ad aver documentato la Prima Guerra Mondiale direttamente dal fronte. Il 27 luglio 1944, avendo osteggiato il morente regime fascista in un suo articolo, verrà condannata in contumacia a quindici anni. Nascostasi in un cascinale insieme a dei partigiani – nei pressi di Moncalvo – attenderà la fine della guerra, di cui, fino alla morte, denuncerà le crudeltà. È autrice, fra i tanti romanzi, di "Fra cielo e mare", "Il pallone fantasma" e "L’ultimo sogno".
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73,99 kr. Impossibile resistere al fascino d’altri tempi di questa folgorante raccolta di aneddoti! Mario Mariani ci trascina con sé alla scoperta dell’universo femminile: a volte civettuolo, a volte violento, ma non per questo meno affascinante. Prodotto tipico della sua epoca, certo, ma che mantiene in vita un lato controverso, scandaloso, che non può fare a meno di colpire anche oggi, a distanza di quasi un secolo dalla sua stesura, "Le signore per bene" si offre a più livelli di lettura. Lo si può sfogliare per rivivere un’epoca lontana, o per imparare quali concezioni si potessero avere, riguardo alle donne, ai tempi di Mariani. Ma lo si può anche semplicemente gustare per ciò che è: un’opera brillante, dai contorni vivaci e che colpisce sempre nel segno.Mario Mariani (1883-1951) nasce a Roma. Cresciuto a Solarolo, ultima i suoi studi nella capitale. Nel 1907 decide di trasferirsi a Berlino, dove inizia a lavorare come corrispondente. Nel 1911 sposa la ballerina Maria Biondi, da cui si separa già durante la Prima Guerra Mondiale (combattuta in prima linea come ufficiale degli Alpini). Trasferitosi a Milano, pubblica i primi racconti e, dopo aver fondato varie riviste, abbandona definitivamente l’Italia in polemica con l’ascesa del fascismo. Dopo lunghe peregrinazioni, trascorrerà gli ultimi anni in Sud America, morendo a Rio de Janeiro. La sua produzione letteraria, che spazia dalle poesie giovanili alla narrativa, è stata pubblicata integralmente da Sonzogno (1947-1951) e consta di titoli dal grande valore, come "Antelucano", "Sott' la naja. Vita e guerra d'alpini" e "Vent’anni dopo".
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Fra 73,99 kr. Ancora Milano, ancora delitti, ma, soprattutto, ancora Riccardo Bencivenga e Giandomenico Modugno, rispettivamente poliziotto e criminologo, già protagonisti del romanzo "Nessuno deve sapere" (2019). I due scavezzacollo, amici fin dall’infanzia, hanno ormai avviato una propria agenzia investigativa. Il questore Pasquale De Luca ha però un nuovo caso da sottoporgli. Giuliano Di Natale, figlio di un ex senatore, ha ricevuto una mail alquanto preoccupante: "Il tuo tempo è arrivato. Ora tocca a te". Ben presto, i due abili investigatori si rendono conto che questo non è altro che il terzo atto di un dramma iniziato anni prima, con due omicidi che seguivano lo stesso canovaccio. Con "Il diritto di uccidere" Michele Ieri ci trascina nuovamente in un’indagine appassionante, approfondendo ancora di più la personalità dei due protagonisti, fra auto d’epoca e amore per la musica leggera... Michele Ieri nasce a Napoli nel 1955. Medico di professione, divide la sua vita fra il lavoro e le sue altre grandi passioni: cinema e letteratura. Già regista di un lungometraggio e di due corti, nel 2019 ha esordito con "Nessuno deve sapere", thriller appassionante che ha per protagonisti gli inseparabili Ric e Giando, alias Riccardo Bencivenga e Giandomenico Modugno. I due eroi, come dei novelli Holmes&Watson – o, meglio ancora, come il duo Hap&Leonard di Lansdale – ricorrono anche nel suo secondo libro, "Il diritto di uccidere", pubblicato nel 2022.
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Fra 73,99 kr. Riccardo Bencivenga e Giandomenico Modugno, sono amici fin dai tempi della scuola. L’uno del nord, l’altro del sud, rispettivamente poliziotto e criminologo, Ric e Giando sono spinti dal questore De Luca a rispolverare un vecchio caso ormai archiviato. Anni prima, il giovane Roberto – rampollo della ricca famiglia Concia – è stato infatti ucciso. O almeno questo è quanto crede l’anziana matrona, che reclama la riapertura del caso. Dividendosi fra sordidi sobborghi e locali chic, i due protagonisti ci svelano una Milano ambivalente, che nonostante tutto continua a sorprendere e ad intrattenere come ai tempi di Scerbanenco. Michele Ieri nasce a Napoli nel 1955. Medico di professione, divide la sua vita fra il lavoro e le sue altre grandi passioni: cinema e letteratura. Già regista di un lungometraggio e di due corti, nel 2019 ha esordito con "Nessuno deve sapere", thriller appassionante che ha per protagonisti gli inseparabili Ric e Giando, alias Riccardo Bencivenga e Giandomenico Modugno. I due eroi, come dei novelli Holmes&Watson – o, meglio ancora, come il duo Hap&Leonard di Lansdale – ricorrono anche nel suo secondo libro, "Il diritto di uccidere", pubblicato nel 2022.
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96,99 kr. Napoli, 1938. Carolina è un’operosissima sarta, sposata con don Arturo e madre di ben cinque figli. In occasione della visita di Adolf Hitler alla città, ella ha come un oscuro presentimento: ben presto, in uno sforzo quasi parossistico, inizia a lavorare di buona lena, per riuscire a stipare abbastanza risorse alimentari nella sua sartoria, così come nella cantina di casa. Di lì a pochi anni, poi, il suo impegno risulterà essere stato provvidenziale. Nel più cupo periodo della Seconda Guerra Mondiale, infatti, Carolina riuscirà a nutrire non solo i suoi famigliari, ma anche le tre sorelle, l’amica Irene e tutti i dipendenti della bottega. "La sartoria di via Chiatamone" sprofonda chi legge nell’atmosfera opprimente di una Napoli ferita, ma non per questo meno coraggiosa. Con un’abile commistione fra italiano e dialetto, la vicenda di Carolina punta dritto al cuore, riportando la Storia alla sua dimensione più domestica e, quindi, più autentica...
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111,99 kr. Caterina Marte deve lasciare Milano per trasferirsi a Los Angeles, inseguendo un offerta lavorativa molto attraente. Sente di aver raggiunto una certa stabilità, ormai, anche se è ben consapevole di chi rischia di rincontrare negli Stati Uniti: James, il suo ex fidanzato, si trova infatti proprio in California. A poco varranno i tentativi di Caterina di non vederlo, dal momento che il fato sembra volerli spingerli verso un inevitabile incontro. Il tempo, come se non bastasse, non ha favorito Caterina. Anzi. A dispetto di quanto si dice comunemente, questo non ha affatto risanato le vecchie ferite e adesso alla protagonista non resta che fare i conti con il proprio passato.
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96,99 kr. In questo seguito di "Il papa del mare", Ibáñez ci trascina nella Roma del Quattrocento. Se nel precedente romanzo il ruolo di narratore – alla stregua di una novella Sherazade – era riservato al poeta Claudio Borja, stavolta è suo zio, Baltasar Figueras, a raccontare della turbolenta ascesa della famiglia Borgia in un’Italia rinascimentale. La Città Eterna, dopo un millennio di sonno, sembra essere ritornata ai fasti dell’antichità, inchinandosi nuovamente ai piedi della dea Venere, in un turbine di edonismo e di amore per la vita. Romanzo vivido, movimentato e appassionante, "Ai piedi di Venere" vi conquisterà con la sua prosa brillante e col fascino di una storia immortale...Vicente Blasco Ibáñez (1867-1928) nasce a Valencia da una famiglia di commercianti aragonesi. Seppur laureato in legge, non eserciterà mai la professione forense, preferendo di gran lunga dedicarsi alla letteratura, alle avventure sentimentali e, soprattutto, alla politica. Egli è infatti attivo, fin da giovane, nel fronte repubblicano, finendo più volte vittima della censura monarchica e cadendo anche in un’imboscata quasi fatale. Grande estimatore di Miguel Cervantes, Ibáñez si contraddistingue per una prosa energica, che dà ai suoi molti lavori, fra romanzi, racconti e reportage di viaggio, una solida fama anche a livello internazionale. Alcune sue opere, come "Sangue e arena" e "I quattro cavalieri dell’Apocalisse", vedranno anche delle trasposizioni cinematografiche. È noto, inoltre, per aver corretto il testo di "Noli me tangere", capolavoro del coevo autore filippino José Rizal.
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58,99 kr. Sulla falsa riga della sua celeberrima commedia "Le miserie ‘d Monsù Travet", in "La carità del prossimo" Vittorio Bersezio dipinge un quadro impietoso di quella piccola borghesia piemontese – fatta di bottegai da quattro soldi e di miseri impiegati – che popola la sua Torino negli anni immediatamente successivi all’Unità d’Italia. Protagonista del romanzo è Antonio Vanardi, pittore sempre al verde che, perseguitato dai creditori, si ritrova costretto a vivere insieme alla famiglia in una soffitta. Opera schietta, a tratti addirittura crudele, ma che dona a chi la legge una panoramica a trecentosessanta gradi delle miserie (ma anche delle velleità) di un intero sottobosco sociale, che animava tutte le grandi metropoli europee in un periodo critico come quello della rivoluzione industriale.Vittorio Bersezio (1828-1900) nasce a Peveragno, nel cuneese, da una famiglia benestante e di tendenze liberali. Sebbene laureato in giurisprudenza, coltiva fin da giovane una forte passione per la scrittura, tanto da esordire come autore di teatro già nel 1842, con "Le male lingue". Attivo sia in ambito drammaturgico che narrativo, nel 1854 assume la direzione del Fischietto, importante periodico satirico. L’attività giornalistica rappresenta d’ora in poi il suo impegno principale, espresso con la fondazione di un proprio quotidiano – La Gazzetta Piemontese – e portato avanti in parallelo con la politica (nel 1865 è infatti eletto deputato). Profondamente influenzato dalla letteratura francese di Dumas, Balzac e Hugo, ma anche dal romanzo sociale di Zola, Bersezio è noto soprattutto per la commedia "Le miserie 'd Monsù Travet" (1863).
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73,99 kr. Nel 1888, a soli diciassette anni, Grazia Deledda ha già all’attivo vari esperimenti di scrittura. Alla stesura di questa sua prima opera di largo respiro, quindi, si esprimono appieno la sua precoce maturità e una grande empatia verso il vissuto delle persone che popolano la sua amata Sardegna. "Memorie di Fernanda" gira attorno alle confessioni fatte dal moribondo Guglielmo Ziskas all’adolescente che dà il titolo al romanzo. Il racconto della vita di Ziskas svela il rapporto tellurico che lo lega a molti altri personaggi, i quali sono coinvolti, loro malgrado, nella stessa grande tela di vicende umane, che funge da scenografia per una storia che reclama di essere narrata. Intrighi e tradimenti, amori e omicidi passionali: la vita, insomma, descritta nella sua più ambivalente natura. E probabilmente non basterà il viaggio – inteso come esperienza di autodeterminazione – a scrollarsi di dosso tutto questo...Grazia Deledda (1871-1936) nasce a Nuoro, quarta di sette figli, in un’agiata famiglia di proprietari terrieri. La sua scrittura è impregnata dei sentori della sua terra d’origine, dipinta efficacemente nel suo convulso ingresso nella modernità. Piccole e grandi tragedie si stagliano su un vivido tessuto sociale, descritto ora con piglio veristico, ora secondo stilemi decadentisti. Grazie a grandi capolavori come "Canne al vento", "Elias Portolu" e "Cenere", Deledda è stata la prima donna italiana a vincere il Premio Nobel (1926).
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58,99 kr. È la casa, luogo di ritrovo e incontro di tutta la famiglia, il centro nevralgico di questo romanzo, che è al tempo stesso una chiara denuncia e una fotografia tragicomica dei vizi e delle contraddizioni della borghesia italiana di inizio Novecento. È tra le mura domestiche che i membri della famiglia indossano e tolgono le proprie maschere con maggior naturalezza, ed è sempre all'interno della casa che vengono risolte le questioni spinose che non devono raggiungere l'orecchio del pubblico. La casa, solitamente intesa come luogo sicuro e protetto di reale autenticità, diventa in questo romanzo - attuale all'epoca come oggi - specchio di ipocrisia e origine di malizia e menzogne. Soltanto scoperchiando la casa, mettendone a nudo le fondamenta e mostrando il lato oscuro dei suoi abitanti, l'autore riesce a mettere in luce le vere debolezze della società borghese e il fallimento definitivo dei suoi valori.Mario Mariani (1883 – 1951) è stato un giornalista, poeta e scrittore italiano attivo nella prima metà del Novecento. Grazie alle proprie origini benestanti, sin da giovane riuscì a inserirsi nei circoli letterari più importanti, arrivando a frequentare personalità di spicco come Gabriele D'Annunzio, Giovanni Pascoli e Giosuè Carducci. Visse per un periodo a Berlino, lavorando come corrispondente estero per un periodico italiano, e successivamente a Nizza e in Belgio, durante la sua fuga dal regime fascista.
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