Italy: Communes, ‘Signorie’ (c 1000 to c 1400)
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40,99 kr. Può l’amicizia sopravvivere ai rovesci della sorte? Continuare a prosperare, nonostante il precipitare degli eventi storici?Queste sembrano essere le domande alla base di “Raffaella”, romanzo scritto da Silvio Pellico fra il 1830 e il 1831, poco dopo la sua scarcerazione dalla fortezza dello Spielberg, la prigione più famigerata dell'Impero austriaco. In un Piemonte medievale, segnato da lotte fratricide e da guerre sanguinose, due amici di lunga data si ritrovano, loro malgrado, coinvolti nella terribile contesa che, in quegli anni, contrappone il papato al Sacro Romano Impero. Una storia di coraggio, lealtà e affetto che, grazie alla cornice storica, offre a Pellico la possibilità di nascondervi ben precise allusioni alla politica del suo tempo e alla sua stessa vita.Silvio Pellico (1789-1854) nasce a Saluzzo da una famiglia di commercianti. Nella giovinezza vive fra Pinerolo, Torino e Milano, trascorrendo un periodo a Lione per fare pratica commerciale. Appurato di non essere tagliato per gli affari, inizia una stagione di fermento intellettuale, stringendo amicizia, tra gli altri, con Ugo Foscolo e Vincenzo Monti. Nel 1813 scrive la prima tragedia, “Laodamia”, a cui faranno seguito “Eufemio di Messina” e “Francesca da Rimini”. Nel 1820 è arrestato dalla polizia austriaca per l’affiliazione a una società segreta, venendo incarcerato dapprima a Venezia, poi nel famigerato Spielberg di Brünn. Da questa esperienza, conclusasi nel 1830, Pellico trae l’ispirazione per la sua opera più celebre, “Le mie prigioni” (1832). Tornato in libertà, continuerà a scrivere tragedie, poesie e romanzi, la maggior parte dei quali lasciati incompiuti.
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44,99 kr. Machtgewinn und Machtbehauptung der Medici im Florenz des 15. Jahrhunderts waren schon für die Zeitgenossen ein Lehrstück der Politik: Wie konnte es gelingen, scheinbar übermächtige Gegner aus älteren und vornehmeren Familien zu verdrängen? Wie ließ sich eine vorher relativ offene Republik so umformen, dass der Wille der Medici maßgeblich und durchsetzbar wurde? Als packendes Drama in fünf Akten erzählt Volker Reinhardt den Machtkampf der Medici – mit Cosimo de Medici als „Hauptdarsteller". Von ihm lässt sich lernen: Wie man Geld in Macht ummünzt, durch nützliche Netzwerke dauerhaften Einfluss ausübt und den Schein zur Verwandlung des politischen Seins einsetzt. Was sich in Florenz zwischen etwa 1400 und 1450 abspielte, ist zeitbedingt und zeitlos zugleich.
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