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Fra 73,99 kr. "Due settimane, proprio quel giorno... Ma per i teatranti non c’è lutto: un attore va in scena, comunque".Genova, 1854. In una città ancora scossa dai moti del 1849, una piccola compagnia teatrale porta in scena il Macbeth di Shakespeare. Il giornalista Giacomo Arnaldi, repubblicano convinto, si ritrova a indagare sullo spettacolo per più di un motivo. Da un lato, infatti, esso si ricollega a un antico delitto rimasto irrisolto, dall’altro, invece, a condurre attori e attrici è Chiara, figlia del capocomico morto da poco e ostinata nel voler portare avanti il mestiere paterno. Arnaldi, rimasto rapito dalla sua esibizione ne La locandiera, deve assolutamente fare in modo di incontrarla. Ma non sarà facile: Chiara, di indole insicura e poco avvezza alle civetterie da attrice, è da sempre abituata a muoversi dietro le quinte... Così, fra attori e attrici, misteriosi mecenati, incidenti dubbi e speculazioni edilizie, riaffiorano le tracce di un antico delitto che getta la sua ombra inquietante anche sul presente.©2021 Fratelli Frilli Editori (P)2023 Saga EgmontMaria Masella (1948) è una scrittrice italiana. Giallista bestseller, tra i personaggi di successo da lei creati ricordiamo il commissario Antonio Mariani e l'ex poliziotta Teresa Maritano. Maria Masella ha anche vinto due edizioni del Festival internazionale del giallo e del mistero (MystFest) di Cattolica.
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111,99 kr. Una statua che non dovrebbe esistere più nasconde una storia vecchia di secoli, eppure, nonostante tutto, di un’attualità sconcertante...Pubblicato per la prima volta nel 1984, "Il male viene dal Nord" è un’interessante commistione fra saggio, romanzo storico e racconto autobiografico. Incentrato sulla figura emblematica di Pier Paolo Vergerio il Giovane (1498-1565), vescovo di Capodistria e poi, dopo un processo per eresia, convinto fautore del luteranesimo, il testo si offre a chi legge come la partecipe testimonianza di uno scrittore di frontiera – Fulvio Tomizza – sulla vita di un suo illustre conterraneo, perseguitato in vita a causa delle sue idee e, nondimeno, per la sua nazionalità. Ad alimentare il fascino di Vergerio agli occhi dell’autore fu la constatazione, in parte stupita in parte orgogliosa, di come la statua del vescovo continuasse a sorgere nel centro di Capodistria, anche in piena epoca titina, nonostante la sua identità etnica e la sua personalità profondamente religiosa.Fulvio Tomizza (1935-1999) nasce nella contrada di Materada, nel comune istriano di Giurizzani. Cresciuto in mezzo alle tensioni interetniche fra italofoni e slavi, con l’irrompere della Seconda guerra mondiale è costretto a riparare a Trieste con la famiglia. Iscrittosi all’Accademia di Arte Drammatica e alla facoltà di Lettere di Belgrado, nel 1957 esordisce con i primi racconti, cui faranno seguito, di lì a poco, i romanzi della Trilogia Istriana: "Materada" (1960), "La ragazza di Petrovia" (1963) e "Il bosco di acacie" (1966). Ai suoi romanzi, che raccontano la difficile vita degli italiani di frontiera, Tomizza affianca un’originale produzione teatrale ("Vera Verk", "La storia di Bertoldo", "L’idealista") e una serie di testi per l’infanzia ("La pulce in gabbia", "Il gatto Martino"). Nel 1977, col romanzo "La miglior vita", si aggiudica il Premio Strega.
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58,99 kr. La tragedia di un popolo narrata da uno dei più grandi scrittori di frontiera del Novecento.Primo volume della celebre Trilogia Istriana, "Materada" è un romanzo dalle forti tinte autobiografiche, che racconto di un’epoca tristemente ben nota a Fulvio Tomizza: quella dell’emigrazione forzata di migliaia di istriani dalle proprie terre ataviche verso un’Italia ostilmente indifferente alla loro sofferenza. Protagonista del romanzo è Francesco Koslovic, contadino istriano impegnato nel disperato tentativo di conservare la proprietà del terreno su cui lui e il fratello hanno lavorato per una vita intera. Tragedia famigliare, quindi, ma anche collettiva. La storia, narrata senza filtri e con la commossa partecipazione dell’autore, non può lasciare indifferenti...Fulvio Tomizza (1935-1999) nasce nella contrada di Materada, nel comune istriano di Giurizzani. Cresciuto in mezzo alle tensioni interetniche fra italofoni e slavi, con l’irrompere della Seconda guerra mondiale è costretto a riparare a Trieste con la famiglia. Iscrittosi all’Accademia di Arte Drammatica e alla facoltà di Lettere di Belgrado, nel 1957 esordisce con i primi racconti, cui faranno seguito, di lì a poco, i romanzi della Trilogia Istriana: "Materada" (1960), "La ragazza di Petrovia" (1963) e "Il bosco di acacie" (1966). Ai suoi romanzi, che raccontano la difficile vita degli italiani di frontiera, Tomizza affianca un’originale produzione teatrale ("Vera Verk", "La storia di Bertoldo", "L’idealista") e una serie di testi per l’infanzia ("La pulce in gabbia", "Il gatto Martino"). Nel 1977, col romanzo "La miglior vita", si aggiudica il Premio Strega.
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58,99 kr. Cosa c’è di più vero, intrigante e spaventoso dei sogni?In una tensione continua fra realtà e illusione, fra lucidità e smarrimento, questi racconti di Fulvio Tomizza offrono uno sguardo inedito sul suo vissuto, su un’interiorità tormentata dall’esilio involontario, dalla guerra, dalla morte e dall’odio. Scegliendo di raccontarci alcuni suoi sogni – che parlano al lettore di nostalgia, di amore e di malinconia – il grande scrittore istriano offre un’ennesima prova del suo valore portando alla luce storie eterne, tragiche e profonde...Fulvio Tomizza (1935-1999) nasce nella contrada di Materada, nel comune istriano di Giurizzani. Cresciuto in mezzo alle tensioni interetniche fra italofoni e slavi, con l’irrompere della Seconda guerra mondiale è costretto a riparare a Trieste con la famiglia. Iscrittosi all’Accademia di Arte Drammatica e alla facoltà di Lettere di Belgrado, nel 1957 esordisce con i primi racconti, cui faranno seguito, di lì a poco, i romanzi della Trilogia Istriana: "Materada" (1960), "La ragazza di Petrovia" (1963) e "Il bosco di acacie" (1966). Ai suoi romanzi, che raccontano la difficile vita degli italiani di frontiera, Tomizza affianca un’originale produzione teatrale ("Vera Verk", "La storia di Bertoldo", "L’idealista") e una serie di testi per l’infanzia ("La pulce in gabbia", "Il gatto Martino"). Nel 1977, col romanzo "La miglior vita", si aggiudica il Premio Strega.
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40,99 kr. Tradizioni antiche e tragedie moderne si intrecciano nel dramma inesorabile di una famiglia...Portata in scena una sola volta, nel 1963, al Teatro Stabile "Città di Trieste", "Vera Verk" è la prima pièce scritta da Tomizza. Suggestionato da una storia sentita da bambino – intrisa di pathos popolare e di folklore slavo – l’autore istriano mette così in scena un dramma dal sapore ancestrale, che vede al centro delle vicende la figura tragica di Vera Verk. Siamo nel Carso, in un paesino anonimo degli anni Trenta. La giovane Vera viene data in sposa a un vecchio invalido, ma sembra non poter resistere al richiamo della carne. Il frutto del suo adulterio, consumato col cognato Svaldo, sarà la piccola Rosa. Il senso dell’opera sta tutto nel destino, apparentemente ineluttabile, della figlia di Vera, che di lì a qualche anno sarà chiamata a sposare, in un matrimonio inconsapevolmente incestuoso, il figlio legittimo di Svaldo...Fulvio Tomizza (1935-1999) nasce nella contrada di Materada, nel comune istriano di Giurizzani. Cresciuto in mezzo alle tensioni interetniche fra italofoni e slavi, con l’irrompere della Seconda guerra mondiale è costretto a riparare a Trieste con la famiglia. Iscrittosi all’Accademia di Arte Drammatica e alla facoltà di Lettere di Belgrado, nel 1957 esordisce con i primi racconti, cui faranno seguito, di lì a poco, i romanzi della Trilogia Istriana: "Materada" (1960), "La ragazza di Petrovia" (1963) e "Il bosco di acacie" (1966). Ai suoi romanzi, che raccontano la difficile vita degli italiani di frontiera, Tomizza affianca un’originale produzione teatrale ("Vera Verk", "La storia di Bertoldo", "L’idealista") e una serie di testi per l’infanzia ("La pulce in gabbia", "Il gatto Martino"). Nel 1977, col romanzo "La miglior vita", si aggiudica il Premio Strega.
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58,99 kr. Dicono che le opere compiute determinino la grandezza di un uomo: ma forse, più ancora di quelle, sono le occasioni mancate, i rimpianti e le trasgressioni a definirlo maggiormente...Con questa full-immersion nella mente e nella sensibilità di Fulvio Tomizza – testimone inestimabile dell’esodo istriano di metà Novecento e scrittore di rara lucidità – non è possibile rimanere indifferenti. I testi qui raccolti sono stati gli ultimi ad essere effettivamente selezionati dall’autore, morto, fin troppo precocemente, nel 1999. Vi si trova di tutto: dai pensieri e le aspirazioni giovanili alle cupe divagazioni della maturità (segnata da un’ostinata chiusura in sé stesso), dalle meditazioni politiche a quelle morali. Di fronte a chi legge si staglia così un monumento al Tomizza uomo a tutto tondo: italofono di ascendenza contadina in un’Istria destinata ad essergli strappata; marito complicato e incostante, ma capace di un amore assoluto quanto disperato; cittadino del mondo, pellegrino intellettuale e avventuriero sentimentale. Insomma, umano, umano, troppo umano...Fulvio Tomizza (1935-1999) nasce nella contrada di Materada, nel comune istriano di Giurizzani. Cresciuto in mezzo alle tensioni interetniche fra italofoni e slavi, con l’irrompere della Seconda guerra mondiale è costretto a riparare a Trieste con la famiglia. Iscrittosi all’Accademia di Arte Drammatica e alla facoltà di Lettere di Belgrado, nel 1957 esordisce con i primi racconti, cui faranno seguito, di lì a poco, i romanzi della Trilogia Istriana: "Materada" (1960), "La ragazza di Petrovia" (1963) e "Il bosco di acacie" (1966). Ai suoi romanzi, che raccontano la difficile vita degli italiani di frontiera, Tomizza affianca un’originale produzione teatrale ("Vera Verk", "La storia di Bertoldo", "L’idealista") e una serie di testi per l’infanzia ("La pulce in gabbia", "Il gatto Martino"). Nel 1977, col romanzo "La miglior vita", si aggiudica il Premio Strega.
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40,99 kr. Quando si dice che i sogni sono più grandi di noi.Una misera pulce, dal nome inequivocabile di Saltellina, sogna di poter diventare una grande cantante lirica. Ogni sera fa in modo di assistere a uno spettacolo teatrale, esercitandosi con impegno nella difficile arte del bel canto ma scimmiottando, al contempo, i tipici capricci delle dive. Un ragno, un millepiedi e una zanzara, tuttavia, hanno una sorpresa in serbo per lei...Fulvio Tomizza, oltre a essere stato romanziere e drammaturgo di straordinaria qualità, ha anche firmato alcune fra le più belle pagine di narrativa per l’infanzia che l’Italia ricordi. "Anche le pulci hanno la tosse", a questo proposito, è forse la sua favola più emblematica. Sebbene espressamente rivolta a un pubblico di bambine e bambini, essa non manca di colpire anche il lettore adulto, senz’altro non immune all’ironia e al sottile cinismo che vi si trovano nascosti.Fulvio Tomizza (1935-1999) nasce nella contrada di Materada, nel comune istriano di Giurizzani. Cresciuto in mezzo alle tensioni interetniche fra italofoni e slavi, con l’irrompere della Seconda guerra mondiale è costretto a riparare a Trieste con la famiglia. Iscrittosi all’Accademia di Arte Drammatica e alla facoltà di Lettere di Belgrado, nel 1957 esordisce con i primi racconti, cui faranno seguito, di lì a poco, i romanzi della Trilogia Istriana: "Materada" (1960), "La ragazza di Petrovia" (1963) e "Il bosco di acacie" (1966). Ai suoi romanzi, che raccontano la difficile vita degli italiani di frontiera, Tomizza affianca un’originale produzione teatrale ("Vera Verk", "La storia di Bertoldo", "L’idealista") e una serie di testi per l’infanzia ("La pulce in gabbia", "Il gatto Martino"). Nel 1977, col romanzo "La miglior vita", si aggiudica il Premio Strega.
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58,99 kr. Dev’esserci un motivo se la caducità della natura viene spesso, metaforicamente, accostata a quella dell’amore...In una Trieste autunnale, il giovane istriano Stefano Marcovich è ospite presso la prestigiosa famiglia dei Cohen. La figlia Miriam, destinata a diventare sua moglie, si staglia come un faro di stabilità in mezzo a un mare di avventure erotiche sconclusionate, che trascinano continuamente Stefano nel baratro dell’adulterio. L’amore per – e di – Miriam, tuttavia, è più forte di ogni altra cosa: non è solo complicità, affetto, attrazione fisica. Esso, al contrario, è tutto ciò che può essere la natura umana: necessità di sicurezza, ricerca dell’ignoto, paura e disperazione. Con questo romanzo straordinario, che studia l’amore con disincanto e sensibilità, Fulvio Tomizza trasmette a chi legge una celebrazione senza tempo, tanto sincera quanto vivida, del fenomeno più enigmatico fra tutti.Fulvio Tomizza (1935-1999) nasce nella contrada di Materada, nel comune istriano di Giurizzani. Cresciuto in mezzo alle tensioni interetniche fra italofoni e slavi, con l’irrompere della Seconda guerra mondiale è costretto a riparare a Trieste con la famiglia. Iscrittosi all’Accademia di Arte Drammatica e alla facoltà di Lettere di Belgrado, nel 1957 esordisce con i primi racconti, cui faranno seguito, di lì a poco, i romanzi della Trilogia Istriana: "Materada" (1960), "La ragazza di Petrovia" (1963) e "Il bosco di acacie" (1966). Ai suoi romanzi, che raccontano la difficile vita degli italiani di frontiera, Tomizza affianca un’originale produzione teatrale ("Vera Verk", "La storia di Bertoldo", "L’idealista") e una serie di testi per l’infanzia ("La pulce in gabbia", "Il gatto Martino"). Nel 1977, col romanzo "La miglior vita", si aggiudica il Premio Strega.
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58,99 kr. Partire, lasciarsi tutto alle spalle e provare a ricostruirsi un’esistenza dignitosa lontano dai mali della vita: la storia più vecchia del mondo, forse, ma anche la più attuale...Frutto di una rigorosa ricerca storica nell’Archivio di Stato di Venezia, "L’abate Roys e il fatto innominabile" ci trascina in un XVI secolo caotico e disastrato. Le antiche reti d’informazione dell’hinterland veneto – che, fin dal Medioevo, facevano capo a uno stuolo di abbazie, attivissime nella gestione del territorio – iniziano in quest’epoca a vacillare. Le notizie sembrano svanire nel nulla, sommerse da un paesaggio inclemente che impedisce loro di muoversi di villaggio in villaggio. È proprio approfittando di questa fortuita circostanza che la protagonista, Cecilia de Facchi, spera di potersi lasciare alle spalle un’ignobile vita da prostituta...Fulvio Tomizza (1935-1999) nasce nella contrada di Materada, nel comune istriano di Giurizzani. Cresciuto in mezzo alle tensioni interetniche fra italofoni e slavi, con l’irrompere della Seconda guerra mondiale è costretto a riparare a Trieste con la famiglia. Iscrittosi all’Accademia di Arte Drammatica e alla facoltà di Lettere di Belgrado, nel 1957 esordisce con i primi racconti, cui faranno seguito, di lì a poco, i romanzi della Trilogia Istriana: "Materada" (1960), "La ragazza di Petrovia" (1963) e "Il bosco di acacie" (1966). Ai suoi romanzi, che raccontano la difficile vita degli italiani di frontiera, Tomizza affianca un’originale produzione teatrale ("Vera Verk", "La storia di Bertoldo", "L’idealista") e una serie di testi per l’infanzia ("La pulce in gabbia", "Il gatto Martino"). Nel 1977, col romanzo "La miglior vita", si aggiudica il Premio Strega.
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73,99 kr. A volte, per capire il formicaio, conviene concentrarsi sulle sorti di una singola formica..."Franziska" è probabilmente uno dei romanzi più rappresentativi della poetica di Fulvio Tomizza, già autore, negli anni Sessanta, di una toccante trilogia sui profughi istriani del secondo dopoguerra. Ambientato fra il 1900 e il 1943 in quella che allora si definiva Venezia Giulia, esso segue le sorti di Frančiška Jožefa Skipac, figlia di un umile falegname slavo di San Daniele del Carso. Nel corso della sua movimentata esistenza, funestata dall’assenza di un grande amore ma ricca di eventi e di affetti, Franziska vedrà due guerre mondiali, il crollo dell’antico impero asburgico, l’ascesa del fascismo e di Tito e la resistenza. Ma, più di ogni altra cosa, vedrà il delicato equilibrio di una convivenza multietnica, vecchia di secoli, infrangersi drammaticamente contro la Storia del Novecento...Fulvio Tomizza (1935-1999) nasce nella contrada di Materada, nel comune istriano di Giurizzani. Cresciuto in mezzo alle tensioni interetniche fra italofoni e slavi, con l’irrompere della Seconda guerra mondiale è costretto a riparare a Trieste con la famiglia. Iscrittosi all’Accademia di Arte Drammatica e alla facoltà di Lettere di Belgrado, nel 1957 esordisce con i primi racconti, cui faranno seguito, di lì a poco, i romanzi della Trilogia Istriana: "Materada" (1960), "La ragazza di Petrovia" (1963) e "Il bosco di acacie" (1966). Ai suoi romanzi, che raccontano la difficile vita degli italiani di frontiera, Tomizza affianca un’originale produzione teatrale ("Vera Verk", "La storia di Bertoldo", "L’idealista") e una serie di testi per l’infanzia ("La pulce in gabbia", "Il gatto Martino"). Nel 1977, col romanzo "La miglior vita", si aggiudica il Premio Strega.
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40,99 kr. Per raccontare la luce è necessario aver soggiornato a lungo nell’ombra...Pubblicata per la prima volta nel 1974, "Dove tornare" è un’opera particolare all’interno della variegata produzione letteraria di Fulvio Tomizza. Sotto certi aspetti, lo si potrebbe considerare il quarto romanzo della serie dedicata al proprio alter-ego Stefano Markovich, se non fosse che questo non è un romanzo. Si tratta piuttosto di un quaderno di riflessioni, strutturato attorno a quattro lettere, più o meno vere, indirizzate a una professoressa boema, cattolica dissidente, che l’autore considera un’anima affine. Si parla di Mitteleuropa, di case di campagna e di amicizie romane, senza che venga mai meno – neanche una volta – l’occhio divertito e al contempo indagatore di Tomizza, che qui si offre ai lettori in tutta la propria sincera fragilità.Fulvio Tomizza (1935-1999) nasce nella contrada di Materada, nel comune istriano di Giurizzani. Cresciuto in mezzo alle tensioni interetniche fra italofoni e slavi, con l’irrompere della Seconda guerra mondiale è costretto a riparare a Trieste con la famiglia. Iscrittosi all’Accademia di Arte Drammatica e alla facoltà di Lettere di Belgrado, nel 1957 esordisce con i primi racconti, cui faranno seguito, di lì a poco, i romanzi della Trilogia Istriana: "Materada" (1960), "La ragazza di Petrovia" (1963) e "Il bosco di acacie" (1966). Ai suoi romanzi, che raccontano la difficile vita degli italiani di frontiera, Tomizza affianca un’originale produzione teatrale ("Vera Verk", "La storia di Bertoldo", "L’idealista") e una serie di testi per l’infanzia ("La pulce in gabbia", "Il gatto Martino"). Nel 1977, col romanzo "La miglior vita", si aggiudica il Premio Strega.
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73,99 kr. A volte la verità è così ovvia da nascondersi meglio di qualsiasi improbabile segreto...In un’inedita – almeno per Tomizza – commistione fra romanzo storico e giallo, "Gli sposi di via Rossetti" racconta la vicenda di un misterioso duplice omicidio e dell’indagine, condotta privatamente e a distanza di anni, da uno scrittore interessato alla cronaca locale. A monte di tutta la vicenda c’è Trieste nel 1944, occupata dalle truppe tedesche e coinvolta suo malgrado in una guerra sanguinosa. Sullo sfondo del terribile conflitto etnico fra italiani e sloveni, una giovane coppia viene trucidata, apparentemente senza motivo. Il mistero della morte dei due sposi, tuttavia, si perde fra le molte vicissitudini della guerra e degli anni successivi. Almeno fino a quando lo scrittore, negli anni Settanta, non trova un plico di lettere enigmatiche, che potrebbero fare nuova luce su quel vecchio caso dimenticato...Fulvio Tomizza (1935-1999) nasce nella contrada di Materada, nel comune istriano di Giurizzani. Cresciuto in mezzo alle tensioni interetniche fra italofoni e slavi, con l’irrompere della Seconda guerra mondiale è costretto a riparare a Trieste con la famiglia. Iscrittosi all’Accademia di Arte Drammatica e alla facoltà di Lettere di Belgrado, nel 1957 esordisce con i primi racconti, cui faranno seguito, di lì a poco, i romanzi della Trilogia Istriana: "Materada" (1960), "La ragazza di Petrovia" (1963) e "Il bosco di acacie" (1966). Ai suoi romanzi, che raccontano la difficile vita degli italiani di frontiera, Tomizza affianca un’originale produzione teatrale ("Vera Verk", "La storia di Bertoldo", "L’idealista") e una serie di testi per l’infanzia ("La pulce in gabbia", "Il gatto Martino"). Nel 1977, col romanzo "La miglior vita", si aggiudica il Premio Strega.
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73,99 kr. Puoi fuggire dalla guerra, dalla fame e dalla distruzione della patria, ma non puoi allontanarti dalle nefandezze del tuo spirito...Pubblicato per la prima volta nel 1990, "I rapporti colpevoli" è un romanzo parzialmente autobiografico, attraverso cui Fulvio Tomizza ripercorre mezzo secolo di vicissitudini famigliari nella sciagurata terra di confine dell’Istria. Al centro della narrazione – affidata fittiziamente al fratello del protagonista – c’è il matrimonio fra Flavio ed Ester, funestato dai continui tradimenti di lui ma sorretto dall’amore incondizionato di lei. Sullo sfondo dei crudeli sviluppi geopolitici del Novecento, che vedranno il comune di Giurizzani entrare a far parte della neocostituita Jugoslavia di Tito, il racconto dipinge un affresco, tanto vivido quanto cinico, di un’esistenza sospesa fra più poli: più case, più patrie, più amori...Fulvio Tomizza (1935-1999) nasce nella contrada di Materada, nel comune istriano di Giurizzani. Cresciuto in mezzo alle tensioni interetniche fra italofoni e slavi, con l’irrompere della Seconda guerra mondiale è costretto a riparare a Trieste con la famiglia. Iscrittosi all’Accademia di Arte Drammatica e alla facoltà di Lettere di Belgrado, nel 1957 esordisce con i primi racconti, cui faranno seguito, di lì a poco, i romanzi della Trilogia Istriana: "Materada" (1960), "La ragazza di Petrovia" (1963) e "Il bosco di acacie" (1966). Ai suoi romanzi, che raccontano la difficile vita degli italiani di frontiera, Tomizza affianca un’originale produzione teatrale ("Vera Verk", "La storia di Bertoldo", "L’idealista") e una serie di testi per l’infanzia ("La pulce in gabbia", "Il gatto Martino"). Nel 1977, col romanzo "La miglior vita", si aggiudica il Premio Strega.
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58,99 kr. Il dramma dell’emigrazione sulla pelle di una madre con il neonato al seno: una raffigurazione senza tempo, emblema della sofferenza di tutte quelle persone che sono costrette a lasciare la propria terra in cerca di un futuro migliore...Secondo volume della celebrata Trilogia Istriana, "La ragazza di Petrovia" è un romanzo che racconta la delicata fase di inserimento delle migliaia di profughi istriani nell’Italia appena uscita da un disastroso conflitto mondiale. Ammassati nei cosiddetti "campi di raccolta", questi italiani, sfuggiti a Tito e alle rappresaglie antifasciste, scopriranno di non essere affatto i benvenuti. Protagonista del romanzo è Giustina, giovanissima profuga che si ritrova a dover portare avanti la gravidanza nonostante un contesto sociale così drammatico. Un libro che racconta la tragedia eterna dell’emigrazione, dell’intolleranza e dell’odio, riportando a galla eventi storici che l’opinione pubblica italiana ha scelto di dimenticare troppo presto.Fulvio Tomizza (1935-1999) nasce nella contrada di Materada, nel comune istriano di Giurizzani. Cresciuto in mezzo alle tensioni interetniche fra italofoni e slavi, con l’irrompere della Seconda guerra mondiale è costretto a riparare a Trieste con la famiglia. Iscrittosi all’Accademia di Arte Drammatica e alla facoltà di Lettere di Belgrado, nel 1957 esordisce con i primi racconti, cui faranno seguito, di lì a poco, i romanzi della Trilogia Istriana: "Materada" (1960), "La ragazza di Petrovia" (1963) e "Il bosco di acacie" (1966). Ai suoi romanzi, che raccontano la difficile vita degli italiani di frontiera, Tomizza affianca un’originale produzione teatrale ("Vera Verk", "La storia di Bertoldo", "L’idealista") e una serie di testi per l’infanzia ("La pulce in gabbia", "Il gatto Martino"). Nel 1977, col romanzo "La miglior vita", si aggiudica il Premio Strega.
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118,99 kr. Mord und Dolce VitaSchon wieder ein Mord in Limone! Dabei wollte sich Commissario Angelotti doch der neuen Frau an seiner Seite widmen. Da sind rasche Ermittlungen gefragt!Am schönen Gardasee geht es mörderisch zu. Sehr zum Leidwesen von Commissario Fabio Angelotti, der endlich mehr Zeit mit seiner neuen Liebe Charlotte verbringen will. Da kommt der gewaltsame Tod einer jungen Frau höchst ungelegen. Zumal Angelottis Vorgesetzter auf eine schnelle, geräuschlose Aufklärung des Falles drängt. Denn bei der Toten handelt es sich um eine Prostituierte, deren Dienste auch der Polizeichef schon in Anspruch genommen hat. Würde dies bekannt, wäre es mit dem Ruf der gesamten Zunft vorbei. Zähneknirschend nimmt Commissario Angelotti die Fährte auf und hat schon bald alle Hände voll zu tun, seine Charlotte einzubremsen. Denn die hat ihren kirminalistischen Spürsinn entdeckt und lässt es sich nicht nehmen, eigenmächtig in Angelottis Fall zu ermitteln.Elizabeth Horn, geboren in den USA, kam im Vorschulalter nach Deutschland. Nach dem Germanistikstudium arbeitete sie in der Erwachsenenbildung und unterrichtete Englisch auf allen Leistungsebenen. Heute widmet sie sich vorwiegend dem Schreiben. Ihre Liebe zum Gardasee entdeckte sie während ihrer Hochzeitsreise. Grund genug, das Urlaubsdomizil zum Schauplatz ihrer neuen Krimi-Reihe zu machen.
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96,99 kr. Un noir appassionante, un lungo e tortuoso viaggio nella mente di un serial killer e nei segreti di una città di provincia apparentemente placida e innocua, che darà al lettore l’occasione per scoprire come, a volte, ciò che sembra follia è solo la somma di infinite ingiustizie.In una Ferrara stretta nella morsa di un inverno particolarmente rigido, quattro noti esponenti della ricca borghesia locale vengono trucidati, l’uno dopo l’altro, con modalità efferate.Accanto a ciascun cadavere l’assassino lascia una sorta di "firma", oggetti apparentemente ordinari, ma dal misterioso valore simbolico. Un sottile filo rosso-sangue difficile da decifrare.Dell’indagine viene incaricata una vice questora dal nome straniero, Uta Keller, fredda come quell’inverno e altrettanto pungente.Anche Gaetano De Nittis, brillante capitano della Guardia di Finanza, solitario, anarcoide e amante del blues, è coinvolto nell’inchiesta, di supporto alla poliziotta. E sarà proprio grazie all’umanità e all’intuito del finanziere che si arriverà all’inaspettata soluzione...©2022 Società Editrice Milanese (P)2023 Saga EgmontPaolo Regina, avvocato, ha insegnato discipline economiche alla facoltà di Lettere dell’Università di Ferrara, città dove vive. È anche docente di comunicazione e public speaking in corsi per manager e imprenditori. Con SEM ha pubblicato "Morte di un antiquario" (2018) e "Morte di un cardinale" (2019) e "Da quanto tempo non piangi, capitano De Nittis?" (2021).
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73,99 kr. Italia, anni Venti. La Grande Guerra è finita da qualche anno, ma il Monte Grappa è ancora presidiato dall’esercito. Un giovane del contado si spinge sulla montagna in cerca dei resti di vettovaglie in scatola, di rame e di piombo da rivendere. A valle, infatti, la situazione è disperata, e i civili non sanno più come riuscire a campare. Sullo sfondo di uno sciacallaggio disperato e drammatico, però, la maestosità del Grappa sembra guardare alle quisquilie umane dall’alto in basso. Attorno al Monte, infatti, orbita un intero universo in sfacelo: una civiltà plurisecolare al tramonto, antiche economie che si scontrano con la più brutale modernità. Un romanzo struggente, che racconta in modo inedito una delle pagine più cupe della storia italiana.Paolo Malaguti nasce a Monselice nel 1978. Dopo aver esordito, nel 2009, con "Sul Grappa dopo la vittoria", pubblica il saggio "Sillabario veneto: viaggio sentimentale tra le parole venete" (2011). Da allora, la sua produzione si è distinta per l’alternanza fra libri di saggistica – sempre incentrati sul suo amato Veneto – e romanzi che spaziano dal genere storico al fantasy. Fra i finalisti sia del Premio Strega (2016) che del Premio Campiello (2019), si è aggiudicato il Premio Internazionale di Letteratura Città di Como con "L’ultimo Carnevale" (2019), il Premio Biella Letteratura e Industria con "Se l’acqua ride" (2021) e il Premio Mario Rigoni Stern con "Il Moro della cima" (2022). Al momento insegna lettere nelle scuole di Treviso e Vicenza.
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58,99 kr. Interesante experimento metaliterario que mezcla el relato, la crónica, el reportaje y la reflexión en una amalgama inclasificable donde destaca, por encima de todo, la literatura. Cuentos que abordan el amor y el desamor, el relato de detectives, el descenso a la locura y el multiverso en todas sus vertientes. Un viaje de Madrid a Moscú pasando por Marrakech, Ámsterdam o Venecia en pos de la historia perfecta.Óliver Guerrero es un autor español nacido en Madrid en 1980. Licenciado en Derecho por la Universidad Complutense de Madrid, es asimismo diplomado en Cinematografía. Está especializado en relato corto, disciplina que le ha valido un nombre en el panorama literario y le ha granjeado numerosos éxitos.
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96,99 kr. Ginko, all’anagrafe Giuliano Casablanca, sembra tutto tranne che un poliziotto. Non che la sua squadra sia molto meglio: tra Panettone che non vede l’ora di andare in pensione, Marco Zhong che parla il romanesco di Trilussa, e Minimo Sindacale che se si presenta al lavoro è già tanto, questo Ufficio Passaporti della Questura di Milano pare più un gruppo delle superiori che un corpo di Stato.In quest’ufficio Ginko ci è arrivato dalla Omicidi. Quando tra le sue mani gli capita la pratica per la restituzione in patria della salma di Issa, un ragazzo morto fulminato sul tetto di un treno mentre scappava verso un futuro più luminoso, Ginko non riesce a trattenersi dall’indagare oltre. Quello che scoprirà, in un orrore che dilaga tra la politica, il sociale e la criminalità organizzata, ha radici più radicate di quanto Ginko si potesse mai aspettare.Paolo Maggioni (1982) è uno scrittore, giornalista e presentatore radiofonico italiano. Docente al Master in Giornalismo della Cattolica di Milano, Maggioni è da sempre interessato all’unione tra sport e letteratura. Nel 2022 pubblica il suo primo romanzo, "La calda estate del commissario Casablanca".
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96,99 kr. Milano, quartiere di Porta Venezia. Un vivace microcosmo multietnico dove convivono borghesi e nullafacenti, giovani creativi da ogni parte del mondo e vecchi milanesi. Nella prestigiosa Torre Rasini risiedono i Morigi, una famiglia altolocata e integerrima agli occhi di tutti. L’unica macchia nella loro vita sembra essere la giovane Marianeve detta Neve, una ragazza ribelle e dal diminutivo beffardo, considerando la sua dipendenza dalla cocaina. Tra i tanti tatuaggi sul corpo, ne ha uno sul polso che mette i brividi: la scritta The 27 Club con sotto un teschio. Si rifà al leggendario elenco di artisti, tutti morti a 27 anni. Da Jimi Hendrix a Kurt Cobain, da Jim Morrison a Amy Winehouse. Anche Neve, a breve, compirà ventisette anni. Non ha amici, solo un cucciolo di bulldog, e la sua unica confidente è la vecchia magliaia Delia, sempre pronta a offrire calore umano a chi ne abbia bisogno. Finché una notte di luglio, il cadavere di Diana Morigi, madre di Neve, viene ritrovato nel parco. Qualcuno l’ha uccisa a coltellate. La prima indiziata è proprio la ragazza, che con lei ha sempre avuto un rapporto conflittuale. Ma le indagini condotte dal commissario Attilio Masini, uomo sensibile e amante di Schopenhauer, porteranno alla luce segreti e vizi inconfessabili dei Morigi e di tutte le persone che gravitano intorno a loro. Ognuno sembra nascondere un motivo per avere desiderato la morte di Diana Morigi. La soluzione del caso stenta a emergere e un nuovo omicidio complicherà le cose. E sarà ancora una volta la magliaia Delia, con il suo intuito speciale, a scoprire la verità. Spaventosa e inaspettata.Mauro Biagini è nato a Genova, dove si è laureato in Lettere Moderne, e vive a Milano nel quartiere di Porta Venezia: fonte d’ispirazione per i suoi romanzi noir. Creativo pubblicitario fin dalla fine degli anni Ottanta, ha firmato popolari spot televisivi per importanti brand italiani e internazionali, quali Averna, Mercedes-Benz, Fastweb. Insegna Copywriting all’ACME, Accademia di Belle Arti Europea dei Media, ed è consulente di comunicazione per varie aziende. È autore e conduttore del programma di cultura letteraria Stonewall, in onda su onBooX Radio. Ha pubblicato: Marcantonio detto Toni (Robin Edizioni, scritto in coppia con Silvia Colombini), Soprattutto viole (goWare), Il rumeno di Porta Venezia (Fratelli Frilli Editori) e numerosi racconti inseriti in antologie, tra le quali 44 gatti in noir e Tutti i sapori del noir (Fratelli Frilli Editori).
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96,99 kr. Di ritorno da un corso di aggiornamento, durato alcuni giorni, una donna trova il marito ucciso: questa è la sua versione dei fatti... Il commissario incaricato delle indagini si confronta con lei, in ripetuti incontri-scontri, cercando di far luce sul delitto. Perché la vittima, Pietro, non è un uomo qualunque! Ricco di famiglia, attraente, matematico di successo nonostante la giovane età, oltre a suscitare prevedibili rivalità professionali fra i colleghi dell’Università, ha, forse, relazioni extraconiugali. Anche la sorella della vittima aveva motivi per uccidere? Forse... Ma è sempre alla moglie della vittima che il commissario ritorna nelle sue indagini, perché ha la sensazione che lei non dica tutta la verità: la segue mentre lei cerca di ritrovare la verità non soltanto sulla morte del marito, ma soprattutto sul loro matrimonio. La usa come guida nell’ambiente, per lui estraneo, dei matematici di professione. L’indagine diventa così un dialogo a due voci fra la moglie e il commissario, in un lungo percorso per appropriarsi della verità.©2023 Fratelli Frilli Editori (P)2023 Saga EgmontMaria Masella (1948) è una scrittrice italiana. Giallista bestseller, tra i personaggi di successo da lei creati ricordiamo il commissario Antonio Mariani e l'ex poliziotta Teresa Maritano. Maria Masella ha anche vinto due edizioni del Festival internazionale del giallo e del mistero (MystFest) di Cattolica.
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111,99 kr. Tra le dune di Venezia, una coppia in cerca di intimità ritrova un cadavere. È il 1943, la Seconda Guerra Mondiale non accenna a finire, e in Italia il Fascismo sta iniziando a crollare. In questa torrida estate, il maresciallo Russo dovrà indagare sulla morte dell’uomo ritrovato tra le dune, riconosciuto come Ludovico Ferri, ricco borghese molto noto in città.In questo giallo storico, l’orrore della Guerra rifletterà altri segreti che si nascondono tra i canali di Venezia.Anna-Vera Sullam è una scrittrice italiana. Docente di Storia della Lingua Italiana all’Università Ca’ Foscari di Venezia, Sullam ha esordito nella narrativa a inizi anni duemila.
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129,99 kr. In the twilight of the Wars of the Roses, one knight carries out a final mission for his fallen king...August 1485. Grizzled knight Sir John Hawker carries a heavy burden on his shoulders, but a chance for atonement beckons when his liege lord, King Richard III, charges Hawker with two secret missions.However, when Richard falls at the Battle of Bosworth Field, Hawker hastens to fulfil his final duty to the king. But the usurping Tudors have discovered Hawker’s quest, and are hot on his heels.The Tudors know that Hawker carries with him two things; the king’s priceless ruby, rumoured to be cursed, and a Plantagenet heir...And they know where he’s going.A breath-taking cat and mouse chase across medieval Europe, from Bosworth to Venice, this is perfect for fans of Christian Cameron and David Gilman.Praise for ´Hawker and the King’s Jewel´:"A brutal, brilliant tale, told with verve and pace. Hawker is a terrific creation" - Bernard Cornwell"Bale takes the reader from the terror of battle where a crown is lost and won to the sparkling jewel that is Venice, teeming with intrigue and treachery. Great storytelling" - David Gilman, author of the Master of War seriesWriting both under his pen name Ethan Bale and his real name, Clifford Beal was a defence journalist in both Washington and London before turning to pen historical novels, non-fiction, and short stories. Despite covering modern military technology for much of his professional career, he has always been passionate about times past, particularly the Renaissance and early modern Europe.
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96,99 kr. "Don Bernardino Visconti non aveva ancora oltrepassato lo stadio della giovinezza, sebbene sulla sua fronte procellosi pensieri avessero scavato solchi prematuri. Il suo viso era pallido come il marmo di più secoli, e risaltavano su quel fondo i capelli e gli occhi nereggianti...".In una Lombardia seicentesca, dall’impronta squisitamente manzoniana, il governo spagnolo si scontra con gli interessi della Serenissima Repubblica di Venezia. Al confine fra i due stati, però, si erge un castello che ha assunto una fama quasi leggendaria: è la rocca di Brignano, dimora di uno dei personaggi più famigerati dell’epoca, colui che nei "Promessi Sposi" porta l’epiteto di "Innominato". Don Bernardino – questo il suo nome – è noto per aver condotto una vita di brigantaggio e disonestà, ma anche per aver abbracciato la fede negli ultimi anni della sua esistenza. Sul suo cammino, quindi, incontrerà alcuni grandi protagonisti della vita religiosa del tempo, come fra Paolo Sarpi e il cardinale Federico Borromeo. Un romanzo imperdibile, specialmente per chi abbia amato il mondo descritto da Alessandro Manzoni nel suo capolavoro "I promessi sposi".Luigi Gualtieri (1827-1901) nasce nel comune romagnolo di Saludecio da una famiglia della piccola borghesia. Avviato agli studi giuridici, nel 1848 lascia l’Università di Bologna per trasferirsi a Milano, dove entra in contatto con l’ambiente letterario e inizia a pubblicare i primi testi. Il matrimonio ventennale con la celebre attrice Giacinta Pezzana – conclusosi nel 1883 a causa dei continui debiti di gioco – terrà Gualtieri in stretto contatto con la scena creativa italiana ma, trovandosi sempre più isolato, dovrà trascorre i suoi ultimi anni insegnando letteratura italiana in un liceo di Sanremo. Luigi Gualtieri è noto soprattutto come librettista e autore di romanzi storici. Fra i suoi titoli più noti si possono citare "Storia milanese del tempo dei Galli" (1857), "L’Innominato" (1857), "Lo spiantato" (1863) e "I Piombi di Venezia" (1867).
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96,99 kr. Tornano le indagini di Margherita Grande, la giovane squillo d’alto bordo che questa volta dovrà confrontarsi con un suicidio che in realtà ha le sembianze di un omicidio. Il tutto è arricchito di aneddoti e curiosità su Milano, tipici dello stile di Dario Crapanzano. Milano, 1953. La vita della giovane squillo d’alto bordo Margherita Grande scorre secondo il solito copione: prestazioni nella villa in via Monte Rosa, serate con gli amici della ligera... fino a quando l’equilibrio non viene turbato dalla scoperta del cadavere della sua maitresse, la contessa Vergani. A prima vista, la donna sembra essersi suicidata in uno dei suoi appartamenti di via Paolo Sarpi, a Chinatown, il suo quartiere di origine. La polizia sposa questa idea e chiude il caso. All’apertura del testamento, un’incredibile sorpresa aspetta Margherita: la defunta le ha lasciato gran parte del suo cospicuo patrimonio. Divenuta improvvisamente ricca, la ragazza abbandona la professione e per nulla convinta dall’ipotesi del suicidio, si sente in dovere di scoprire la verità sulla morte della contessa, secondo lei vittima di un omicidio.Indagando con l’aiuto dell’amico Leonida, il capo della ligera di Porta Venezia, Margherita scopre segreti inimmaginabili sulla vita privata della Vergani e, passo dopo passo, si ritrova a dover spingere le proprie ricerche fin nel cuore dell’animato quartiere cinese.Anche questa seconda avventura dell’investigatrice Grande conferma le doti di giallista di Crapanzano, che, come sempre, arricchisce il racconto di aneddoti e curiosità sulla Milano di un’epoca mitica.Dario Crapanzano, nato a Milano, nel 1970 ha pubblicato la guida sentimentale A Milano con la ragazza...e no. Ha esordito come romanziere nel 2011 con Il giallo di via Tadino, creando il personaggio del commissario Mario Arrigoni, protagonista di numerose inchieste tra le quali Arrigoni e l’omicidio nel bosco (SEM, 2018). Sempre con SEM ha pubblicato anche le prime indagini di Margherita Grande, La squillo e il delitto di Lambrate e Una contessa di Chinatown.
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96,99 kr. La morte del suo migliore amico non dà pace a Max. Fa fatica a credere che si tratti di suicidio nonostante la polizia sembrerebbe averlo già archiviato come tale. Decide quindi di mettersi in proprio, e cominciare le indagini autonomamente. Improvvisato detective, Max s’imbatterà in segreti sul suo amico che non avrebbe mai immaginato. Gli indizi lo porteranno faccia a faccia con realtà criminali, giri di prostituzione e poliziotti corrotti, in un vortice senza via di uscita che lo spaventerà sempre di più...Claudio Gavioli è uno scrittore e medico italiano. Prima di esordire nella narrativa, Gavioli ha svolto la professione di medico sportivo per la squadra di calcio della sua città natia, Modena.
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44,99 kr. — Vous souhaitez regagner l’Angleterre et vous n’avez pas d’argent ? J’ai une proposition à vous faire, mademoiselle Hanley. Une de mes amies vient de mourir en laissant un petit garçon de six ans qui est le fils du duc de Livingstone. Voudriez-vous conduire Enrico chez son père ?Luciana est franchement déconcertée par la proposition de ce M. Vecchio qu’elle connaît à peine. Cette histoire a l’air bien compliquée : des parents séparés après une violente dispute, un enfant qui n’a jamais connu son père... Comme elle n’a pas d’autre solution pour quitter Milan, elle finit par accepter. Elle est loin d’imaginer l’accueil que lui réserve le duc. Non content de nier sa paternité, il la prend pour une catin qui veut lui extorquer de l’argent ! Luciana parviendra-t-elle à amadouer cet irascible personnage et à le convaincre de son innocence ?© Barbara Cartland, 2022, Saga EgmontPour la traduction française :© Éditions J’ai lu, 2005Barbara Cartland est une auteure britannique. Traduite en plus de 36 langues, elle est l’auteure contemporaine la plus prolifique et la plus lue au monde. Son secret : toucher le cœur de ses lectrices et faire entrer le rêve dans chacun de ses romans. En 2000, elle s’éteint à l’âge de 99 ans, en laissant un grand nombre de manuscrits inédits.
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69,00 kr. Norditalien er fuld af spændende gamle kirkeanlæg, og i "Oldkristne kirker og koncilier", der udkom første gang i 1989, præsenterer kirkehistoriker Helge Haystrup os for nogle af dem. Han tager blandt andet læseren med til Aquileia, Brescia og Concordia, når han søger at påvise sammenhænge mellem de ældste kristne kirkeanlæg og de forskellige former for gudstjeneste, der fandt sted i dem. Bogen byder også på en grundig indføring i den gamle kirkes organisation og de for kirkehistorien så betydningsfulde økumeniske koncilier.Helge Haystrup (1924-2009) var en dansk teolog, sognepræst og kirkehistoriker. Hans kirkehistoriske speciale var oldkirken og i særdeleshed kirkefaderen Augustin, om hvem han skrev ikke mindre en 15 bind. Derudover rummer hans forfatterskab flere værker om den oldkristne kirke.
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73,99 kr. Donna in un mondo di cavalieri spietati: che fare, subire in silenzio, oppure adattarsi alle circostanze?Pubblicato nel 1938, "Il cavaliere della chimera" ci trasporta in una Venezia medievale, sospesa fra intrighi politici e superstizioni antichissime. Adrietta, strappata dal fratello adottivo Marco a un villaggio che accusava la madre di stregoneria, intraprende un’avventura straordinaria, che la farà diventare, sotto mentite spoglie, il famigerato cavaliere della chimera. Coinvolti nella congiura contro il doge Marino Faliero (1355), i due fratellastri ne vivranno di tutti i colori, sperimentando lotte, tradimenti e, immancabilmente, amori.Alfredo Pitta (1875-1952) nasce a Lucera, dove si interessa precocemente alla letteratura e al giornalismo. Dopo aver pubblicato le prime novelle sul Foglietto – rivista diretta dal fratello Gaetano – si trasferisce a Roma, per collaborare al Messaggero di Roma, e poi a Milano. Nel 1904 entra come impiegato al Ministero dei Lavori Pubblici, posizione a cui affiancherà un febbrile lavoro di traduzione per Sonzogno e Mondadori. Negli stessi anni inizia a pubblicare i primi romanzi, che spaziano dal giallo al cappa-e-spada. Autore fertile e ricco di fantasia, pubblicherà una quarantina di libri, fra cui il celebre "Santajusta" (1936), incentrato sulla storia duecentesca della sua Lucera. Fra i suoi molti lavori, si possono citare anche "Castelmalo" (1931), "Le tredici colonne" (1933) e "L’idolo di Rankanava" (1940).
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40,99 kr. Una raccolta di poesie che faccia pensare ai tramonti.Ventiquattro liriche di un’intimità sincera, intrise di tutti quegli elementi che acquistano più valore quando la luce comincia a svanire. La giovinezza, la paura di non averla vissuta, il futuro grigio, il dolore. "I colloqui" rappresentano le profondità estetiche di Gozzano come nessun’altra opera. Veri e semplici, questi versi trafiggono con dolcezza le anime affini, quelle che in parte si rispecchiano nelle atmosfere soffuse.Guido Gozzano (1883-1916) è stato uno scrittore e poeta italiano. Nato a Torino, si avvicina al mondo della letteratura seguendo le orme del dandy Gabriele d'Annunzio per poi preferirgli l'intimismo del poeta Giovanni Pascoli. Prima di morire di tisi a 32 anni, Gozzano si afferma come uno dei massimi esponenti della letteratura crepuscolare componendo opere come "Lettere d'amore", "La via del rifugio" e "I colloqui", la sua raccolta di poesie di maggior successo.
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